Molti di voi non l’hanno mai sentito nominare, ne sono sicura. E’ un grano, di ottima qualità, che porta il nome del senatore Raffaele Cappelli che fu promotore, nei primi anni del ‘900, della riforma agraria per la distinzione tra grano duro e grano tenero.
E’ un frumento duro ottenuto a Foggia nel 1915 per selezione genealogica, da Nazareno Strampelli. Per decenni è stata la coltivazione più diffusa nel Sud Italia e nelle isole. Il primato venne perso quando comparvero sul mercato varietà di frumento più produttive.
Il frumento Cappelli, infatti, ha caratteristiche particolari.
Innanzitutto le sue spighe sono altissime, alte anche più di 180 cm. Proprio questa notevole altezza ha reso il Senatore Cappelli difficile da coltivare perché molto più sensibile a colpi di vento e a pioggia scrosciante che provocano il coricamento delle spighe (allettamento) e la conseguente perdita di parti del raccolto.
La bassa resa ne ha causato la sostituzione, intorno agli anni ’60, con varietà più basse, ottenute con mutagenesi indotta con raggi X e Y del cobalto radioattivo, oggi abitualmente utilizzate in agricoltura. Sembra fondato pensare che questa modificazione genetica delle varietà moderne sia correlata con la modificazione della gliadina. Nel nostro apparato digestivo questa proteina viene digerita, ma produce una frazione che sarebbe correlata con l’enteropatia infiammatoria e, quindi, con problemi di assorbimento del glutine (sensibilità, intolleranza, allergia).
Recentemente il frumento Senatore Cappelli è stato riscoperto da qualche panificio, come il Latini, che impiega esclusivamente materie prime naturali non ogm, che lo utilizza in purezza dal 1992. Anche l’azienda nostra conterranea Alce Nero ha dedicato una linea di pasta ottenuta dalla farina pura del Senatore Cappelli. Il mantenimento in purezza della varietà è effettuato dalla sezione di Foggia dell’Istituto sperimentale per la Cerealicoltura.
Per questi motivi il frumento è stato reinserito nel Registro nazionale delle varietà, ed è possibile trovare delle nicchie di coltivazione nelle Marche, in Toscana, Basilicata e Calabria.
Proprio un medico calabrese di Torre Melissa, Giuseppe Talarico, ne aveva esaltato le caratteristiche nel libro “Pane e grano”.
Dal punto di vista nutrizionale il frumento del senatore ha percentuali più elevate di proteine, lipidi, vitamine e sali minerali. E’ notevolmente più digeribile e può essere tranquillamente utilizzato per tutti i prodotti a base di grano tradizionale.
Inoltre, non essendo mai stato manipolato geneticamente, ha mantenuto il sapore e il contenuto tradizionale di principi nutritivi sani e naturali.
Vi invito a provarlo! Rimarrete stupiti dal sapore di…grano!!