L’Onu festeggerà il 2016 come l’anno internazionale dei legumi.
E’ un grande invito a fare spazio sulle nostre tavole a questi alimenti: fagioli, lenticchie, ceci, piselli, lupini, cicerchie, fave, soia… Vengono definiti semi nutrienti per un futuro sostenibile.
Secondo la Fao i legumi devono tornare a essere una parte fondamentale della nostra alimentazione quotidiana: possono essere una valida alternativa alla carne in alcuni giorni della settimana.
Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha dichiarato che “i legumi possono contribuire in modo significativo ad affrontare la fame, la sicurezza alimentare, la malnutrizione, le sfide ambientali e la salute umana”.
Dal punto di vista nutrizionale posso ricordare che i legumi sono ricchi delle vitamine del gruppo B, contengono buone quantità di calcio, fosforo, potassio, magnesio e fibre. Alcuni sono anche un’ottima fonte di proteine.
- I ceci sono indicati contro l’anemia e durante la gravidanza.
- I fagioli sono energetici e ricostituenti.
- Fave e lenticchie sono fortemente rimineralizzanti.
- La soia è il legume più proteico in assoluto.
I legumi andrebbero mangiati almeno 2-3 volte alla settimana. Ma molti miei pazienti riferiscono di non poterli mangiare a causa del gonfiore che provocano a livello addominale.
E’ soprattutto questione di abitudine: la rieducazione intestinale richiede un periodo di adattamento dopo il quale la flora intestinale è in grado di digerire correttamente quello che consumiamo.
Esistono comunque alcuni stratagemmi che possono aiutare ad alleviare il gonfiore:
- Fare un lungo ammollo con bicarbonato, o con l’alga kombu o, ancora, con una cipolla tagliata a fettine sottili.
- Salare i legumi solamente a fine cottura per non indurirne la buccia.
- Frullare o passare nel passaverdura i legumi che avete scelto.
- Preferire le lenticchie decorticate, che tra tutti sono le più digeribili.