E’ un’intolleranza più frequente di quanto si creda. Deriva dal fatto che il grano impiegato nel 90% della produzione mondiale di prodotti di panificazione è un cereale che non ha nulla di naturale. Il Creso, così si chiama, è stato creato in laboratorio nel 1974 partendo da un incrocio sapientemente studiato tra due particolari varietà di frumento. Nel progetto intervenne anche l’ENEA, al tempo Ente Nazionale Energia Atomica.
Lo scopo era aumentare la produttività, sia nel campo coltivato, sia nelle industrie. Obiettivo raggiunto! L’incrocio ha dato vita a una spiga ricca di chicchi, molto robusta e con un glutine così potente da accorciare notevolmente i tempi di lievitazione.
Purtroppo il nostro fisico non è in grado di digerire questo glutine modificato. E da qui prendono origine la maggior parte delle problematiche legate al glutine, al frumento: gluten sensitivity, intolleranza al frumento fino ad arrivare alla vera e propria celiachia, che altro non è che una intolleranza permanente.
Le ultime conferme ce le da il rapporto dell’Institute for Responsible Technology (IRT) in accordo con i dati pubblicati dallo US Department of Agriculture, dallo US Environmental Protection Agency e da alcune ricerche internazionali pubblicate su numerose riviste scientifiche.
Ma come riconoscere i primi sintomi di questa intolleranza? Ecco una lista che può esservi utile.
- Dopo i pasti capita spesso di sentirsi gonfi e appesantiti, con produzione di gas intestinali. A volte può sfociare anche in diarrea o anomala stitichezza.
- L’intolleranza si accompagna spesso alla sensazione di spossatezza, fatica, mancanza di concentrazione.
- Frequenti mal di testa.
- Dolore e infiammazione alle articolazioni maggiormente sollecitate come dita, ginocchia e fianchi.
- Sbalzi di umore, depressione, ansia o anche iperattività.
- Scompensi ormonali come la sindrome dell’ovaio policistico o infertilità senza motivi fisiologici.
- Alterazione della cheratinizzazione della pelle con formazione di piccole occlusioni dei pori piliferi.
- Spesso associata a malattie autoimmuni come tiroidite di Hashimoto, artrite reumatoide, lupus, psoriasi, sclerosi multipla, colite ulcerosa o sclerodermia…
- Vertigini e mancanza di equilibrio.
- Affaticamento cronico o fibromialgia.
Cosa fare quando pensiamo di avere un’intolleranza al frumento?
La diagnosi finale si può fare con test validati scientificamente.
Nel caso l’esito fosse positivo, non fatevi prendere dal panico! E’ vero che il frumento è onnipresente sugli scaffali del supermercato, ma è anche vero che il continuo aumento del numero di persone affette da queste problematiche ha permesso la diffusione, nella grande distribuzione, di prodotti senza frumento.
Abbiamo a disposizione tante farine: riso, grano saraceno, orzo, mais, miglio, avena e quinoa. Le possiamo usare per preparare pane o torte. Facile anche trovare pasta o pane confezionato preparati con cereali diversi dal frumento.
In pratica a colazione possiamo mangiare delle gallette fatte con il riso o avena o grano saraceno, oppure dei corn flakes da abbinare alla frutta (che deve essere sempre presente!), con un accompagnamento di latte o yogurt.
Per il pranzo o la cena vanno benissimo le zuppe di legumi o di cereali a scelta tra quelli sopra citati; oppure insalate di riso o di orzo da usare come accompagnamento a piatti di verdura e secondi di carne, pesce, uova, formaggi o legumi. Da non escludere nemmeno il classico risotto.